In qualità di coordinatore del nuovo Partito Socialista per la città di Genova e la Liguria, partito che ha partecipato a queste elezioni per il Comune ed un solo Municipio (VI) insieme alla Democrazia Cristiana, desidero comunicare che, sebbene amareggiato per il risultato elettorale di coalizione, sono molto contento per il risultato elettorale della lista: il simbolo del nostro Partito parti è arrivato in ogni quartiere, raggiungendo l’ 1,65 %, in ampia parte voti di Lista e quindi di opinione.
Ebbene sì. cari giornalisti. esistiamo anche noi! Un risultato davvero notevole, che è in sé stesso anche un evidente segnale politico, per chi lo sa cogliere ovviamente.
Credo che esso sia da individuarsi nell’esistenza di una domanda da parte dell’elettorato genovese di una politica più attenta ai reali bisogni ed esigenze dei cittadini.
Il nuovo PSI genovese, la cui continuità con il garofano rosso del P.S.I. è resa evidente nel simbolo della Lista, PSI che nacque il 14 Agosto 1892 a Genova, si ispira al pragmatismo dei Governi del suo leader Bettino Craxi e del C.d. penta partito, di cui la DC è stato uno dei pilastri, grazie ai quali l’Italia fu capace di diventare negli anni 80 e 90 la quarta potenza industriale del Mondo, in cui gli italiani riuscivano a comprarsi la seconda casa e difTerenza di oggi.
E noi ora possiamo dire di poter guardare al presente ed al futuro.
Vedremo se il campo largo, che ha vinto le elezioni, riuscirà a mantenere unità e coesione anche sulle scelte di politica amministrativa da fare per il bene della città di Genova. Noi speriamo di sì, ma temiamo che non sarà affatto facile, perché un conto è la realtà virtuale elettorale, altro conto è quella delle reali scelte politiche, dove la coesione deve essere vera ed autentica.
Purtroppo noi registriamo che nella sinistra al caviale non è rimasto più nulla di sinistra, anti fascismo e genderismo LGBTQ+ a parte. men che meno del riformismo socialista. per il quale le riforme che meritano e che sono da farsi non sono quelle che vengono imposte dall’alto, miratamente dal capitale e dalle banche, ma quelle che nascono dal basso perchè rispondono ai reali interessi ed esigenze dei cittadini. Oggi la sinistra è solo capace di piangere sui precari che ha creato lei stessa. ma dimentica che i contratti a tempo determinato sono opera di Prodi. i vouchers di Monti e della Fornero e che l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori è stato rottamato dal Governo Renzi sostenuto dall’alta finanza creativa.
Questo nostro approccio, questa nostra attitudine alla politica è sempre più vivo ed attuale, a partire dai referendum del 8 / 9 Giugno, ma anche nell’attesa di vedere come saranno distribuiti i seggi in Comune a Genova.
Il Garofano è vivo e vegeto e deve essere fatto crescere nell’interesse dei cittadini e degli italiani.
Il Coordinatore nPSI di Genova e della Liguria